Carte da gioco

Ai più, pensando alle carte da gioco, non verrebbe mai in mente che dietro a questi piccoli pezzi di carta stampata e plastificata ci sia una storia che lega assieme popoli, epoche e misteri, pianeti e stelle, passato e futuro.

Chi le studia non ne riesce a tracciare con certezza né l’età, né la provenienza. In Europa non se ne ha testimonianza sicuramente fino al 1355 e ciò fa pensare che vi siano state introdotte sul finire del XIV secolo dai Mamelucchi egiziani, soldati mercenari provenienti da tutto il mondo arabo e parte dell’Asia.

Nel ‘400 alla corte dei Visconti, duchi di Milano, i Trionfi si aggiungono alle carte mamelucche costituendo il mazzo dei Tarocchi che viene definito dalla Chiesa "strumento del diavolo" per cercare di limitarne l’uso fra i preti e tra il popolo.

Il mazzo dei Tarocchi era diviso in arcani minori e arcani maggiori. Gli arcani minori, portati dai Mamelucchi, erano divisi in quattro semi: bastoni, denari, spade e coppe. Ogni seme aveva dieci carte di valore crescente e quattro figure dette carte di corte: re, regina, cavaliere e servo. Mentre i Trionfi, gli arcani maggiori, erano ventidue figure.

Non si ha certezza sulle origini dei Trionfi. Con ogni probabilità sono nati nel nord Italia, ma nel ‘700 un letterato francese, Antoine Court de Gébelin, collega i Trionfi ai libri perduti di Thot: mitici libri scritti dalla divinità egizia che rivelano una grande conoscenza, predizioni e misteri della vita.
Le carte diventano uno strumento per raggiungere l’illuminazione e il vero sapere, strumento di preveggenza per chi conosce l’arcano mistero che racchiudono.

A differenza dei maggiori, gli arcani minori sono molto cambiati nel corso del tempo: a seconda del luogo e del momento, le carte di corte raffiguravano ora uno ora l’altro regnante e questa pratica ha portato alla nascita dei semi tedeschi, svizzeri e francesi (fiori, picche, cuori e quadri).

In Italia le carte più diffuse oggi sono una versione ridotta del mazzo degli arcani minori che mantiene i semi originari del XIV secolo.