Villa d’Este
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Villa d’Este

Un biglietto da visita che sorprende da subito per i numeri straordinari: una superficie di ben 35.000 mq trasformati dall’architetto Pirro Logorio in un giardino regale animato da 50 fontane, ben 255 cascate, 100 vasche e circa 150 piante secolari ad incorniciare vialetti romantici d’altri tempi.

Un tesoro dal valore inestimabile: una terrazza paradisiaca che, sopraelevata, regna incontrastata sulle pennellate bucoliche della pianura romana, dal dorato paglierino dei campi al verde brillante dei vigneti.

Dietro la sua costruzione c’è un’intricata storia: nel periodo rinascimentale i governanti, nella maggior parte dei casi molto colti, nutrivano una forte propensione artistica e culturale che sfociava spesso in costruzioni maestose, tutto volto all’esaltazione del concetto puro di Bellezza.

Anche per Villa d’Este le cose andarono così. Il progetto iniziale fu commissionato nella prima metà del 1500 dal governatore di Tivoli, Ippolito II d’Este, da cui ereditò il nome; ma fu solo a metà del 1800 che grazie all’intervento del cardinale Gustav Adolf von Hogenlohe Schillingsfurst la Villa tornò a splendere.

L’armonia finale deriva dalla perfetta fusione tra l’estetica e la genialità meccanica: le fontane zampillanti, simbolo allegorico di fecondità, lasciano sgorgare l’acqua del vicino fiume Aniene che, sfruttando la pressione naturale, fu fatta confluire in direzione della Villa attraverso lavori idraulici d’avanguardia per l’epoca. Al marmo vivente delle statue, alcune provenienti dalla vicina Villa Adriana, si accosta un altro fattore chiave: la continua sorpresa.

L’intero percorso, passando per il viale delle Cento Fontane che ispirò persino alcuni versi di D’Annunzio, alterna dettagli imprevedibili che amplificano la magia di un luogo da tempo consacrato ad immortale.

Inevitabili le suggestioni: dall’arte contemporanea ai più famosi set cinematografici, la Villa avvolta nel suo principesco silenzio continua a far parlare di sé, custodendo antichi segreti e frammenti di storia.
Un rifugio incontaminato che resiste all’incalzare veloce del mondo.

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Fonti: http://www.romaweekend.com/­suggestioninotturneavilladesteditivoli/­ – http:/­/­www.italiauomoambiente.it/­?p=4981 – http:/­/­www.tibursuperbum.it/­ita/­museo/­index.htm – https:/­/­paroleinviaggioblog.wordpress.com/­2015/­01/­07/­villetivolivillaestefontane/­ – http:/­/­www.italia.it/­it/­ideediviaggio/­sitiunesco/­villadesteiltrionfodelbarocco.html – http:/­/­www.meteoweb.eu/­2016/­01/­allascopertadivilladesteuncapolavoroassolutodelDogiardinoallitaliana/­624371/­ - Immagini: M.Maselli. Tivoli (Rome), Villa d’Este. 16 ott 2008. Disponibile in: https:/­/­www.flickr.com/­photos/­mmaselli/­5011244893/­in/­photostream/­. Accesso in data 21 ott 2016. – JeanPierre Dalbéra. Fontana dell’Ovato (Tivoli). 9 giu 2011. Disponibile in: https:/­/­www.flickr.com/­photos/­dalbera/­5869057358. Accesso in: 21 ott 2016.

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