Leonardo da Vinci, l'inventore (1 di 3)

La scelta, per semplicità d’ideazione, cadde sul paracadute. “Ognuno potrà gettarsi da qualsiasi altezza senza alcun rischio”, sosteneva Leonardo, utilizzando una tenda di lino disposta a forma piramidale, con una base aperta di circa 7 metri sia in larghezza che in profondità.
La precisione matematica di queste misure, paragonata agli strumenti del tempo, è assolutamente strabiliante: Leonardo aveva in effetti individuato il giusto equilibrio tra la forza di gravità e il sostegno per contrastarla ispirandosi all’apertura alare degli uccelli, ovvero alla natura.
È da qui che proviene la definizione ormai nota di moto strumentale, in relazione al volo umano.

Reconstruction of Leonardo's parachute

Così come la musica nacque per imitazione del canto degli uccelli, anche il volo degli uomini ha la stessa origine.
Immaginando di curiosare tra i mille appunti del grande maestro, ciò che emerge è l’attenzione dedicata allo studio dell’anatomia e del volo di uccelli come il nibbio dai quali è sorto il progetto di una macchina volante completa molto più evoluta di un paracadute: il “Grande Nibbio”.
Un’inestimabile perla avanguardistica, anticipatrice di alcune delle più contemporanee tecnologie: un telaio in legno, dotato di un’impalcatura alare di circa dieci metri.
Quest’ultima interamente rivestita con della seta, a simulare la membrana leggera ma allo stesso tempo robusta che ricopre le ali dei pipistrelli

Project's detail of the Great Nibbio

La leggenda narra che Leonardo testò la sua creazione dalla collina di Montececeri (Fiesole) con un apprendista che, purtroppo, cadde al suolo rompendosi una gamba.
Una prima soluzione sopraggiunse un po’ più tardi: Leonardo costruì la prima elica in lino inamidato con un meccanismo a vite che le avrebbe permesso di elevarsi in aria con un moto rotatorio.
Ancora una volta un’intuizione geniale su una delle più grandi creazioni della contemporaneità: l’elicottero.
Sebbene il primo vero volo con esito positivo sia attribuibile ai fratelli Wilbur e Orville Wright, Leonardo ne fu senza dubbio l’indiscusso precursore grazie al suo eccezionale fiuto d’inventore e alla conoscenza minuziosa dei materiali.

Leonardo's helicopter model

Pioniere del volo, Leonardo firma con il suo estro anche alcuni dei primissimi esemplari di strumenti militari.
La testimonianza diretta arriva ancora una volta dai suoi appunti: dai cortaldi, piccole armi da usare contro le navi, alle serpentine, per colpire i nemici lontani; dalle zepate, zattere per incendiare le navi nemiche ormeggiate, al cannone con 33 canne, una vera e propria mitragliatrice multipla a servizio della fanteria.
Tre file di undici pistole allineate, collegate da una base girevole: caricate contemporaneamente, erano in grado di sparare a rotazione, riducendo di gran lunga il problema legato al ritardo.
Nello stesso settore troviamo anche le spingarde: dall’antico termine francese “espringale”, questo nome descriveva una macchina da guerra utilizzata per il lancio di grosse pietre.

Machine gun sketches

Anche la prima automobile, menzionata nel Codice Atlantico del 1478, è da attribuire allo spirito creativo di Leonardo.
Sebbene non si potesse intenderla nel senso più moderno, fu realizzata per un contesto teatrale e nello specifico per fare muovere oggetti scenici autonomamente. Oltre a poter programmare il suo percorso, attraverso due molle a spirale si riuscivano a regolare le funzioni dello sterzo e del freno.
Un preziosissimo gioiellino rinascimentale.

First automobile project